Tensione Russia Ucraina: come stanno reagendo i mercati

Oltre a seguire inevitabilmente la crisi umanitaria che sta sconvolgendo il mondo in seguito ai conflitti Russia Ucraina, c’è anche da tenere in considerazione con opportune analisi del caso anche la questione relativa ai mercati finanziari. Come stanno reagendo al momento? Quali sono le prospettive future in caso di esito negativo e quali invece nel caso di esito positivo con la stretta di una tregua tra i due Paesi?

Conflitto Russia Ucraina

Le tensioni nascono dall’intenzione dell’Ucraina di entrare nella Nato e dalle resistenza di Mosca che, dal canto suo, vorrebbe mantenere il controllo su una delle ex-repubbliche sovietiche. L’economista statunitense Nouriel Roubini, già durante l’ultimo trimestre del 2021, aveva preannunciato che l’anno in corso sarebbe stato più complicato rispetto all’anno precedente con il serio rischio che l’aumento dell’inflazione non fosse soltanto un pericolo temporaneo.

Insieme ad un contesto già ampiamente provato dopo le ripercussioni negative dovute alla diffusione della pandemia, il conflitto Russia Ucraina ed i rischi di carattere geopolitico potrebbero seriamente deteriorare una situazione già compromessa.

Mercati finanziari

Il primo rischio concreto che già stiamo vivendo in questi giorni conditi da forte tensione anche per via di una tregua tra Russia e Ucraina che fatica ad arrivare, è di sicuro il presagio di un mercato in forte ribasso, definito anche mercato dell’orso. La prima conseguenza in questo contesto, dovuta ad una reazione cautelativa da parte degli investitori, potrà essere un forte rialzo dei beni rifugio, come l’oro.

In questo momento i mercati finanziari, compreso l’indice FTSE/MIB, registrano una forte volatilità. L’incertezza del contesto geopolitico e l’inflazione in costante aumento iniziano a creare un territorio molto complesso per gli investitori che, come in qualsiasi altro periodo storico dai contorni simili, tendono ad agire con molta cautela sugli asset rischiosi.

Mercato criptovalute

Da diversi anni si parla del mercato delle criptovalute, o meglio di Bitcoin che rappresenta l’asset con il maggior livello di capitalizzazione dell’intero comparto, come possibile riserva di valore. Un asset su cui teoricamente può esserci la possibilità di investire, soprattutto in periodi storici di flessione generale dei mercati finanziari. Gli investimenti in cryptovalute, però, restano compresi tuttora all’interno di un portafoglio con grado di rischio alto.

Questa opinione, diffusa principalmente all’interno della community sempre più massiccia dei crypto-investitori, dovrà essere ancora confermata e questo può essere di certo un enorme banco di prova. Per il momento, ad oggi, Bitcoin pare che stia attraversando un periodo composto da un trend laterale, per cui il suo valore tende ad essere relativamente stabile confermando la tesi che la vuole indicare come bene rifugio.

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